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DAL FATTURATO ALL'UTILE

“fatturo tanto e quindi pago tante tasse”

“fatturo tanto ma dopo aver pagato le tasse non mi rimane niente”


Sono alcune delle frasi non del tutto corrette che sento spesso.


A meno che tu non sia un contribuente in regime forfettario devi sapere che le imposte non vengono calcolate sul fatturato bensì sul risultato economico di esercizio.


Come fare per determinare esattamente la base imponibile sulla quale calcolare le tue imposte?

Tutto parte dall’Articolo 2425 del Codice Civile derubricato “Contenuto del conto economico” che ti riporto di seguito:


A) Valore della produzione:

1) ricavi delle vendite e delle prestazioni;

2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti;

3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione;

4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni;

5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio.

B) Costi della produzione:

6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;

7) per servizi;

8) per godimento di beni di terzi;

9) per il personale:

a) salari e stipendi;

b) oneri sociali;

c) trattamento di fine rapporto;

d) trattamento di quiescenza e simili;

e) altri costi;

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;

c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide;

11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;

12) accantonamenti per rischi;

13) altri accantonamenti;

14) oneri diversi di gestione.


Differenza tra valore e costi della produzione (A - B)


C) Proventi e oneri finanziari:

15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

16) altri proventi finanziari:

a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni;

c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti;

17bis) utili e perdite su cambi.

Totale (15 + 16 – 17 + – 17bis).

D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie:

18) rivalutazioni:

a) di partecipazioni;

b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;

c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) di strumenti finanziari derivati;

19) svalutazioni:

a) di partecipazioni;

b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;

c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;

d) di strumenti finanziari derivati.

Totale delle rettifiche (18-19).

E) Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D);


Poni particolare attenzione al fatto che il tuo fatturato compare per la maggior parte alla voce A1 del conto economico, la strada per arrivare al risultato ante imposte è molto lunga e le variazioni da apportare al fatturato sono rilevanti.


Bisogna poi tener conto di un altro fattore: le variazioni fiscali. L’utile (o perdita) così determinato è un utile determinato civilisticamente, dato dalla somma algebrica delle componenti riportate. Non tutti i ricavi sono sempre imponibili e non tutti i costi sono sempre deducibili, andranno apportate opportune variazioni in aumento o diminuzione.


Cerchiamo di rendere tutto più semplice con degli esempi:


Ipotizziamo di aver realizzato il nostro conto economico civilistico e di aver calcolato un utile prima delle imposte di € 100.000,00.


Passando in rassegna le singole voci ci accorgiamo che:


  • Abbiamo ricevuto uno dei famosi contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate durante la pandemia per € 5.000,00. Questi contributi non costituiscono reddito imponibile, si genera quindi una variazione in diminuzione dell’utile di esercizio per € 5.000,00.

  • Abbiamo sostenuto costi per spese telefoniche per € 1.000,00; queste spese sono deducibili nella misura dell’80%. Il restante 20% costituirà una variazione economica in aumento dell’utile di esercizio di € 200,00. Questo perché civilisticamente abbiamo dedotto un costo per € 1.000,00 riducendo l’utile dello stesso importo, fiscalmente possiamo ridurre l’utile solo per € 800,00.

  • Nell’esercizio precedente abbiamo sostenuto spese di manutenzione per un importo eccedente il 5% del costo complessivo dei beni ammortizzabili. Questa eccedenza si può dedurre in quote costanti nei 5 esercizi successivi. Le spese di manutenzione eccedenti il limite ammontavano ad € 2.000,00; in questo esercizio possiamo dedurre 1/5 di queste spese quindi € 400,00. Si genera una variazione fiscale in diminuzione dell’utile di esercizio per € 400,00 in quando nel redigere il conto economico dell’esercizio in corso non abbiamo tenuto conto di queste spese.


Ricapitolando il nostro utile fiscale sarà


€ 100.000,00 Utile civilistico di partenza

-€ 5.000,00 Variazione in diminuzione per ricavo non imponibile

+€ 200,00 Variazione in aumento per costo non deducibile

-€ 400,00 Variazione in diminuzione per costo deducibile non imputato a C.E.


= € 94.800 Utile fiscale sul quale calcolare le imposte


Ed eccoci arrivati! Solo a questo punto possiamo calcolare le imposte dovute che varieranno in base alla forma giuridica adottata: se sei una ditta individuale o un socio di una società di persone pagherai l’Irpef a scaglioni di reddito (oltre alle addizionali regionali e comunali), se sei una società di capitale pagherai l’Ires nella misura del 24% e l’Irap in misura diversa in base alla Regione in cui ti trovi ma in generale attorno al 4%.


Di questo però ne parleremo nel prossimo articolo!




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